Se trovi Giuseppe Verdi sulle Mille Lire sei ricco: ecco quanto valgono

La storia del vecchio conio, la Lira, appartenuta all’Italia, fin dalla storia del Regno d’Italia, è lunga e ricca di momenti in cui questa moneta si è arricchita di particolari così speciali, da renderla ancora oggi di così vitale e interessante importanza, alla luce del fatto che non sia più attiva e molte monete, ma anche banconote, siano diventati pezzi da collezione a tutto diritto.

Sì, perché si tratta di esemplari che si sono distinti, e continuano a presentare, segni particolari, o motivazioni legate alla loro emissione che le rende davvero importanti agli occhi degli appassionati di numismatica, ma non solo. Tra queste rarità si distingue in particolare, la banconota, che pur essendo di carta ha un valore davvero eccezionale. Ve ne parliamo in questo articolo.

Quando una banconota diventa speciale?

Intanto, sicuramente rispetto alle monete, le banconote non hanno la stessa sorte e lo stesso peso. Questo perché la carta, rispetto al metallo, è soggetto a deterioramento, che significa perdere di importanza e di valore collezionistico per via dei danni che le banconote riportano, perché si strappano, si rovinano, non si leggono più e perdono dettagli importanti.

Ma se la banconota viene tenuta in buone condizioni, senza essere soggetta al passaggio di mano in mano, ed è quello che si dice per le monete in Fior di Conio, ecco, in quel caso la banconota davvero raggiunge un valore considerevole, di così grande importanza da toccare cifre interessantissime, che spesso non ci si aspetta quando si parla di banconote. E un altro aspetto da considerare è il messaggio per cui vengono emesse: a volte, vengono prodotte per un evento speciale, una commemorazione di un personaggio storico o per dare lustro alla Nazione; altre volte, invece, i personaggi stessi o i monumenti presenti finiscono per accrescere il valore collezionistico, non sempre e necessariamente uguale a quello nominale.

Quanto vale una banconota con Giuseppe Verdi

Si tratta di una banconota da 1.000 lire. Una delle prime banconote con questo valore. Viene coniata per la prima volta nel 1962, con una prima serie che ritrae proprio il grande compositore italiano, Giuseppe Verdi, autore di innumerevoli arie classiche, diventate famose non solo italiane, ma a livello internazionale. Nel 1969, la seconda serie è ancora più realistica, con un compositore più nitido. Una vera e propria chicca per i collezionisti! Ecco alcuni aspetti speciali che la rendono un pezzo da collezione interessante:

  • l’effigie del compositore ha sicuramente un valore interessante
  • ci sono alcune banconote di questo tipo con numeri di serie speciali (da 1 a 9)
  • alcune presentano errori di stampa, come la mancanza di lettere che compongono il nome MILLE
  • in altre, addirittura, è presente il nome del presidente della Repubblica al contrario

Insomma, di fronte a errori di stampa di vario tipo, il valore cresce in modo esponenziale, evidenziando un interesse sempre più crescente nei confronti della numismatica tutta, monete e banconote comprese. In questi casi poi a farla da padrone è certamente la presenza di queste figure così incisive, che hanno avuto un peso nella storia e nella fama artistica del nostro Paese, nel tempo e nello spazio, dando lustro e tanto orgoglio.

Infine, il valore dipende dai fattori sopracitati, ma può essere ricollegabile anche all’anno di emissione, che porta sempre a considerare il numero di copie prodotte: in questi casi, addirittura il valore di questa banconota con Verdi può crescere ulteriormente, portando il suo valore a superare anche il migliaio di euro.

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